Nel lodevole impegno di riproposta di alcuni titoli dimenticati della scapigliatura e del verismo che nel giro di pochi anni ha portato all’allestimento de «L’amico Fritz», de «La Wally», de «Le Villi», de «La Rondine», e de «La Gioconda», a distanza di oltre trent’anni dall’ultima rappresentazione, «Andrea Chénier» è tornato in scena al Teatro Comunale di Modena. Operazione coraggiosa perché mettere in scena l’opera di Giordano significa correre sempre un bel rischio. A Modena le difficoltà sono state eluse presentando uno spettacolo coeso e sicuramente di buon livello……Aldo Sisillo ha avuto il gran merito di tenere sempre in pugno un palcoscenico dove c’è di tutto, e raccolta nel suo gesto una partitura fra le più complesse del repertorio italiano, con quell’abbondanza di falso settecento che quasi d’improvviso si fa dramma e turbolenza di sentimenti. Ma suo merito ancora più grande, quale direttore artistico della Fondazione Teatro Comunale di Modena, l’aver assemblato un sì bello spettacolo. Ottima la prova dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna.